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LANCIO D'AGENZIA

CIA * PIANI ANTICORRUZIONE DISATTESI: ALTRE FIGURE APICALI ALLONTANATE DALLE STRUTTURE PROVINCIALI?

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14.45 - venerdì 16 febbraio 2018

Piani anticorruzione disattesi: altre figure apicali allontanate dalle strutture provinciali? Interrogazione provinciale 5644/XV. Con una crescente ed allarmante frequenza, sempre più cittadini, imprese e pubblici dipendenti segnalano casi riguardanti la normativa anticorruzione, che inducono a pensare sussista un diffuso e radicato problema morale anche nella Pubblica Amministrazione della nostra provincia, che non possiamo e dobbiamo ignorare o sottovalutare. Ancor più importante è notare come questo genere di casi riguardi spesso le cosiddette “aree a maggior rischio corruzione”, che proprio per questa loro peculiarità dovrebbero ex lege essere sottoposte a più intensa vigilanza.

L’ultimo caso, ma solo in ordine di tempo, è quello segnalatoci da alcuni cittadini, e riguarda OMISSIS.

Come ben noto, il Piano per la Prevenzione della Corruzione della Provincia Autonoma di Trento, all’art. 4, comma b, individua OMISSIS come una delle strutture esposte a maggior rischio di corruzione, e per questa ragione prevede l’adozione di particolari procedure atte alla mitigazione del rischio corruttivo.

Nel merito, ma senza indugiare su troppi dettagli, stando alle informazioni in nostro possesso, il responsabile OMISSIS con incarico di Direttore d’ufficio, risulterebbe essere stato sospeso dalla Provincia a seguito dei comportamenti emersi, pare anche attraverso intercettazioni predisposte dalla Magistratura. Questo ennesimo caso che porta a pensare a comportamenti poco trasparenti, a quanto pare è stato “gestito” dagli organi competenti della Provincia “senza clamore alcuno”, e solo a seguito dell’ennesimo intervento degli inquirenti e delle Forze dell’ordine, di cui ormai quotidianamente veniamo a conoscenza solo grazie alla stampa.

Da tempo purtroppo, la Magistratura pare essere la sola Autorità rimasta ad arginare questo fenomeno dilagante, mentre la Pat non sembra attivarsi autonomamente e d’iniziativa, nei modi e nei tempi che invece le competerebbero, rendendo quindi inefficaci gli scopi delle azioni preventive da lei stessa predisposti nel Piano anticorruzione.

Come forse alcuni ricorderanno, lo scrivente aveva già avuto occasione in altre iniziative (cfr. interrogazione n. 4569/XV del 30.05.2017), di focalizzare l’attenzione della Giunta sul tema, invitando a “promuovere la discussione in seno alla Giunta, di nuove e più efficaci misure di prevenzione della corruzione all’interno della Provincia Autonoma di Trento”.

Eppure, nel caso testé sollevato, come si evince proprio dalla “analisi dei rischi della corruzione nei processi delle nuove aree esposte rischio corruzione” predisposta da OMISSIS ed alla quale il suddetto responsabile afferisce, nella “Tabella per la ponderazione dei rischi corruttivi” riferita al processo “affidamento incarichi esterni”, tra le “circostanze che favoriscono il verificarsi dell’evento corruttivo” viene attribuito il punteggio più elevato, pari a 2 su 5 proprio alla “eccessiva regolamentazione, complessità e scarsa chiarezza della normativa di riferimento”, mentre OMISSIS ritiene di classificare gli altri rischi tutti con un punteggio di 1 su 5. Si tratta per OMISSIS perfino di processi identificati come poco complessi ed a elevato impatto economico, e che pure si dichiara hanno avuto elevato impatto reputazionale sulla stampa locale (punteggio 2).

Ciò nonostante, non molto pare essere cambiato anche dopo i nostri ripetuti solleciti, e le strutture stesse della provincia lo confermano nei loro report, che continuano a restare inascoltati o disattesi dalla Pat Non possiamo quindi che concluderne che l’espletamento di tutte le attività previste dal piano vengano considerate, dagli organismi politici e di direzione provinciale, mera ottemperanza di obblighi formali, depauperandole di ogni loro significato od utilità, sebbene Anac dica esplicitamente che:

a) La gestione del rischio crea e protegge il valore. La gestione del rischio contribuisce in maniera dimostrabile al raggiungimento degli obiettivi ed al miglioramento della prestazione, per esempio in termini di salute e sicurezza delle persone, security*, rispetto dei requisiti cogenti, consenso presso l’opinione pubblica, protezione dell’ambiente, qualità del prodotto gestione dei progetti, efficienza nelle operazioni, governance e reputazione”, ed anche che

b) La gestione del rischio è trasparente e inclusiva. Il coinvolgimento appropriato e tempestivo dei portatori d’interesse e, in particolare, dei responsabili delle decisioni, a tutti i livelli dell’organizzazione, assicura che la gestione del rischio rimanga pertinente ed aggiornata. Il coinvolgimento, inoltre, permette che i portatori d’interesse siano opportunamente rappresentati e che i loro punti di vista siano presi in considerazione nel definire i criteri di rischio”.

Siamo ancora qui dunque, a sollecitare la Giunta ad una più seria ed efficace applicazione della normativa anticorruzione ed una sua ulteriore discussione in seno alla Giunta.

Pur nella consapevolezza che ai singoli soggetti interessati, così come a chi fa le segnalazioni, devono essere garantiti l’anonimato e le tutele previste dalla normativa vigente in tema di protezione dei dati personali, non meno doverosamente ricordiamo che la Pa è comunque tenuta non solo alla vigilanza, ma anche agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni, anche ai fini di valutazione delle sue stesse performances tramite i relativi organismi preposti, con l’obiettivo di perseguire la vera Amministrazione Trasparente.

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Per quanto sin qui enunciato, in ragione delle tematiche e delle materie oggetto dell’atto di sindacato ispettivo, si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere:

se corrisponde al vero che sia in atto o conclusa una procedura di contestazione degli addebiti nel caso OMISSIS riportato in premessa;

in caso affermativo, si chiede quale sia nello specifico la contestazione addebitata al dipendente, le attività intraprese o misure adottate dalla Pat e la relativa norma applicata, in quale categoria di rischio corruzione l’addebito fosse contemplato;

per le 5 annualità trascorse, quante siano state le segnalazioni di illecito riguardanti la Pubblica Amministrazione, inoltrate in varia forma da imprese, privati cittadini, dipendenti pubblici od anonime, per ogni annualità, classificate per tipologia di illecito e distinte tra interne ed esterne;

quali sono stati gli esiti delle istruttorie di cui al punto precedente, classificati per tipologia di eventuale sanzione irrogata;

se risultino agli atti richieste di rendiconto sui risultati del controllo svolto all’interno delle strutture delle amministrazioni provinciali da parte di Anac.

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A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Claudio Cia

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