Assegno unico, mancano ancora le tabelle di calcolo della Provincia: i cittadini intanto aspettano. Con un comunicato datato 1 settembre 2017 la Provincia faceva sapere “Urbi et Orbi” che erano stati approvati in i criteri e le modalità di attuazione dell’assegno unico.Con enfasi veniva altresì dichiarato che avrebbe costituito una risposta innovativa e agile ai bisogni espressi dalle persone e delle famiglie residenti sul nostro territorio.
Dunque uno strumento messo a punto per il contrasto della povertà che in Trentino è sempre più evidente e preoccupante.Si pensi soltanto agli oltre 30mila anziani che vivono con 500 euro al mese. Ad oggi già 20mila le domande per accedervi, ma si ipotizza che nelle prossime settimane possano arrivare a quota 40mila.
Nonostante l’urgenza di sapere, da parte dei molti richiedenti, se le loro richieste verranno accolte o meno, in molti mi hanno segnalato che gli operatori del CAFF hanno dichiarato di non essere in grado di dare informazioni certe sull’ammissibilità o meno della domanda perché la Provincia pare non abbia ancora predisposto e spedito agli stessi le specifiche tabelle per il calcolo.
In spagnolo aspettare si dice “esperar”, perché in fondo aspettare è anche un po’ sperare, sperare che il futuro non si presenti a mani vuote.
Di certo l’assegno unico è servito ad oggi più all’immagine della Giunta provinciale, sempre pronta a darsi lustro con temi a carattere sociale, che ai cittadini trentini interessati, ai quali rimane per ora solo l’acquolina in bocca per qualcosa che non sanno se potranno mai assaporare.
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Cons. Claudio Cia