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CGIL FP -TRENTINO * RINNOVO CONTRATTO REGIONALE PERSONALE GIUDIZIARIO: DIASPRO, ” CONTINUEREMO LA NOSTRA AZIONE SINDACALE AVENDO BEN PRESENTE GLI INTERESSI GENERALI “

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14.42 - giovedì 18 ottobre 2018

Ennesimo incontro, con ennesimo nulla di fatto, per il rinnovo del contratto regionale e delle disposizioni per il personale giudiziario. Critico il segretario generale della Fp Cgil Luigi Diaspro: «Prendiamo atto che non c’è volontà di rispettare gli impegni dell’accordo di giugno 2017: la controparte continua a pretendere di inserire modalità di progressioni economiche diverse da quelle nazionali a cui, espressamente, l’accordo rimandava».

La questione è più ampia, infatti: «Non vengono affrontate le questioni relative alla valutazione del personale, all’ordinamento e all’armonizzazione professionale, alle risorse necessarie per la gestione economica del passaggio. Si registra addirittura un arretramento, in termini di tutele e retribuzione, su alcuni istituti dell’attuale contratto regionale».

Per la Fp Cgil è inaccettabile la chiusura alle proprie richieste, bollate dalla controparte come «posizioni di bandiera». Una definizione che, per Diaspro: «Rivela atteggiamenti non imparziali nella trattativa. È molto grave lo stallo prodotto dalla contrapposizione, a questo punto pregiudiziale, della controparte che, a oltre 10 mesi dal trasferimento del personale giudiziario, continua a non dare seguito agli impegni sulla progressione economica e sulle altre questioni successive all’inquadramento del personale: ad esempio quella che riguarda cancellieri e ufficiali giudiziari idonei al concorso nazionale».

Fp Cgil chiarisce anche: «Non risponde alle istanze dei lavoratori la ventilata ipotesi di uno scambio tra la prova selettiva scritta e il riconoscimento del solo 25% dell’anzianità pregressa presso l’amministrazione statale: tale procedimento non realizza un riconoscimento coerente con le anzianità del personale interessato e richiede risorse che andrebbero sottratte da fondi di tutto il personale regionale e camerale, generando iniquità. Infine, la mediazione da noi proposta, con la ponderazione della prova selettiva assieme ad altri elementi quali anzianità di servizio e titolo di studio, non è stata considerata».

Spiega ancora Diaspro: «Confidiamo che non nasca tra i lavoratori la convinzione che questo esito sia dovuto a una contrapposizione tra vecchi e nuovi dipendenti del comparto. “Illudere la gente che si possa avere tutto e subito”: di questo siamo stati tacciati quando abbiamo promosso un presidio per contestare il disimpegno dei presidenti Kompatscher e Rossi. Riteniamo di non essere noi, quelli. Continueremo la nostra azione sindacale avendo ben presente gli interessi generali, distinguendo nella complessità del settore. Ma tutto questo sarà materia della nuova giunta».

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