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CGIL – FLAI TRENTINO * ORTOFRUTTA: “SERVONO MAGGIORI RISORSE PER IL REDDITO DEI LAVORATORI”

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15.09 - giovedì 7 dicembre 2017

Ortofrutta, servono maggiori risorse per il reddito dei lavoratori. Flai del Trentino: soddisfatti degli stanziamenti sul 2017 e della concessione dello stato di calamità, ma le avverse condizioni meteo avranno effetti negativi anche sul 2018. Per questo altri 2 milioni di euro potrebbero non bastare. Nodo cassa integrazione ordinaria settore agricolo: ottenuto un incontro dall’Assessorato al Lavoro.

“Per sostenere il reddito dei lavoratori dell’ortofrutta servono ancora almeno 2 milioni di euro sull’anno prossimo, ma potrebbero non essere sufficienti. Confidiamo che alle affermazioni degli assessorati provinciali competenti rilasciate all’atto della firma del Protocollo d’intesa venerdì scorso segua un concreto impegno nella manovra finanziaria”.

Maurizio Zabbeni, segretario generale della Flai-Cgil del Trentino, Lorenzo Gramola, segretario organizzativo ed Orietta Menapace, responsabile del settore ortofrutticolo, ammettono la soddisfazione per quanto è stato costruito tra Provincia e parti sociali per le lavoratrici e i lavoratori dell’ortofrutta colpita dalle gelate e dalle grandinate di quest’anno, ma insistono sulla necessità di andare oltre perché le conseguenze dell’emergenza saranno pesanti anche sull’anno prossimo. “

Siamo soddisfatti del 1,5 milioni di euro stanziati per coprire parte dell’emergenza sul 2017 – dice Zabbeni -. E apprendiamo con altrettanta soddisfazione la notizia che è stato concesso lo stato di calamità per l’emergenza gelate. Un provvedimento che dà ulteriore ossigeno alle misure di sostegno. la nostra attenzione, però, è massima sulla finanziaria in discussione in Consiglio provinciale perché ad oggi abbiamo ricevuto solo affidamenti verbali dagli assessori competenti, che hanno già promesso di aumentare da 1 a 2 milioni di euro la somma da destinare al reddito che si perderà sul 2018”.

Secondo le analisi del settore, infatti, peraltro riportate nelle premesse del richiamato Protocollo, la perdita di prodotto si aggira tra il 70 e l’80 per cento. “Anche se le stime fossero riviste al ribasso si tratterebbe comunque di una contrazione nell’ordine del 50% ed è evidente che le somme stanziate fino a questo momento sono del tutto insufficienti”.

Flai dunque chiede alla Provincia un sforzo in più. “Auspichiamo che la giunta definisca un sistema regolatorio per il 2018 che preveda la possibilità di andare oltre i 2 milioni di euro, se necessario – insiste il sindacato -. Non pretendiamo cifre a scatola chiusa, ma un sistema flessibile che ne permetta l’aumento in caso di necessità reali. Riteniamo che, in un settore, quello agricolo, sostenuto da ingenti investimenti alle imprese agricole e agli imprenditori agricoli, sia giunto il momento di dare un segnale forte, dimostrando la stessa attenzione anche per i lavoratori e le lavoratrici”.

In questi mesi grazie alla compattezza del personale dipendente il sindacato è riuscito a portare attorno ad un tavolo parti sociali e assessorati competenti per arrivare a costruire uno strumento innovativo per il comparto agricolo provinciale, primo passo nella costruzione di ammortizzatori sociali per lavoratrici e lavoratori, che oggi ne sono del tutto sprovvisti, con un Ente bilaterale di settore. “L’impegno è stato per la costruzione di una misura che va oltre l’emergenza, un sistema strutturale per rispondere ai bisogni del comparto”.

E tra le altre problematiche del comparto agricolo nel suo complesso emerge ancora una volta la questione della cassa integrazione ordinaria, in situazioni meteorologiche che rendono impossibile lavorare e comunque in situazioni che mettono a rischio la salute e la sicurezza degli operai. Ne sono coinvolti i lavoratori del consorzi, gli operai forestali e quelli del Progettone e dell’Intervento 19.

“Dalle assemblee fatte nelle ultime settimane, dopo l’incontro di chiarimento tra le parti sociali, la Provincia e Inps, è emerso che sono ancora numerose le aziende che non vi fanno ricorso- denuncia la Flai -. Per mancanza di volontà i datori di lavoro preferiscono non ricorrere a questo strumento lasciando i lavoratori scoperti e, soprattutto, mettendo a rischio la loro salute e la loro sicurezza.

E’ un comportamento inaccettabile” Flai del Trentino ha già segnalato il problema all’assessorato al Lavoro perché promuova un corretto comportamento e vigili anche sulle scelte di enti collegati alla Provincia, dove questa prassi sembra abbastanza diffusa.

“Intendiamo aprire un confronto immediato su questi aspetti. L’assessorato al Lavoro si è sempre dimostrato sensibile su questo tema, i lavoratori non possono più aspettare”. Un primo passo positivo è l’incontro convocato, su richiesta della Flai, presso l’Assessorato al Lavoro per il prossimo 14 dicembre. “Ancora una volta – conclude Zabbeni – a nostra richiesta l’Assessore Olivi dimostra la propria vicinanza ai temi propri del mondo che rappresentiamo”.

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