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CGIL CISL UIL – TRENTINO * ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF: « 25 MILIONI DI EURO DI TASSE IN PIÙ PER I TRENTINI DAL 2020 »

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16.03 - martedì 9 luglio 2019

Addizionale regionale Irpef:  25 milioni di euro di tasse in più per i trentini dal 2020.

La giunta Fugatti, in linea col governo centrale gialloverde, invita a non preoccuparsi dell’ipotesi di introduzione del modello fiscale “Flat-Tax” a livello nazionale, sistema che avrà come conseguenza immediata la riduzione del gettito fiscale anche a livello provinciale, assicurando la gestazione di improbabili “clausole di salvaguardia” per la nostra autonomia.

Poi, come si evince dal Def Provinciale 2020-2022, avendo probabilmente poca fiducia essa stessa nei suoi referenti nazionali, mette direttamente mano nelle tasche dei trentini: non aumentando l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef (1,23%), ma prevedendo comunque di eliminare l’agevolazione, in essere dal 2015, per i contribuenti più poveri, quelli che dichiaravano un reddito Irpef appunto fino a 20.000 euro. Un bel prelievo di almeno 25-30 milioni di euro. In questo modo Piazza Dante tenta di dare una boccata di ossigeno alle casse provinciali, mentre si prepara a spendere 15 milioni di euro per un sostegno alla natalità iniquo e costruito male. Diversamente in Alto Adige la giunta SVP-Lega è orientata a mantenere l’attuale esenzione, lì fissata già a 28.000 euro, ed addirittura a portarla a 33.000 euro.

Per CGIL, CISL e UIL del Trentino nella nostra provincia ciò comporterà un salasso per più di 150.000 contribuenti che si vedranno tassati per 100 /200 euro a testa, ed ai quali nessuno, del nuovo “governo del cambiamento”, ha prospettato la reintroduzione della nuova imposta o detto almeno grazie.
Se è questa la declinazione dello spot elettorale leghista “prima i trentini”, si preparano tempi non rosei: mentre il vicepremier Salvini promette di tagliare le tasse prima agli italiani, in Trentino con la giunta Fugatti …. .“i trentini sono i primi a pagare”.

Preoccupante, inoltre, che l’addizionale peserà su redditi da pensione, o di lavoratori e lavoratrici part time, precari e comunque della fascia medio bassa della popolazione, che – permetteteci l’ironia – potranno comunque, solo se ultra settantenni, circolare gratis sui mezzi pubblici, assieme ai pensionati d’oro ed ai benestanti, per i quali invece non è stato previsto alcun incremento dell’imposizione di questa imposta.

Spiace constatare ad Alotti, Pomini e Ianeselli che anche chi, magari in Consiglio Provinciale, sta esaminando la manovra di assestamento del bilancio 2019, non abbia finora fiatato e che le preoccupazioni sollevate da taluni, sul gettito fiscale e delle entrate dell’autonomia trentina, non si siano concretizzati anche con prese di posizione chiare e decise a favore di questa  parte meno fortunata della popolazione trentina.

Questa agevolazione era stata a suo tempo concordata con le parti sociali quale minima contropartita politica e sociale per le famiglie, alla luce della rilevante riduzione del carico fiscale alle imprese per il rilancio dell’attività economica e degli investimenti infrastrutturali e di ricerca e sviluppo, riduzione peraltro confermata dal DEF in via di approvazione entro quest’estate.

L’averla esclusa, senza alcuna comunicazione diretta o discussione, produce un ulteriore “vulnus” ai rapporti fra il Governo Fugatti e le parti sociali, oltre che, se sarà effettivamente approvata e prevista dalla prossima legge di bilancio, un danno rilevante proprio ai cittadini e contribuenti trentini meno abbienti.

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