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CATTOI – FUGATTI – BINELLI – SEGNANA – ZANOTELLI – INTERROGAZIONE * PUNTO NASCITE ARCO: ” NON SI RITIENE PREVEDERE UNA DEROGA PER IL RIPRISTINO DELL’ATTIVITÀ? “

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13.42 - mercoledì 9 maggio 2018

Interrogazione a risposta scritta. Al Ministro della salute. Per sapere – premesso che: notizie di stampa riportano di alcuni casi di parti difficoltosi che hanno trovato fortunatamente lieto fine nel pronto soccorso di Arco (Tn), di cui uno pochi giorni fa, quando l’impossibilità di attendere l’arrivo dell’elicottero ha obbligato ad un intervento immediato;

ultimo intervento in ordine temporale si è avuto lunedì 8 maggio, a seguito di una veloce fase di travaglio, durante la quale la famiglia della partoriente è stata guidata per l’assistenza via telefono dalle ostetriche del punto nascita di Arco: nonostante il supporto telefonico altamente professionale delle ostetriche, è stato necessario attivare l’elisoccorso per poter trasportare l’ostetrica del Santa Chiara di Trento fino alla caserma dei vigili del fuoco volontari di Arco, in quanto non vi era più tempo di portare la partoriente in ospedale;

è doveroso ricordare che ad Arco il punto nascite è stato chiuso a seguito dell’applicazione della normativa nazionale, con l’avvallo della Provincia, pur essendo la specificità del territorio assolutamente non compatibile con la normativa che limita i punti nascita;

dati alla mano risulta che la chiusura del punto nascita di Arco costa 545 mila euro all’anno all’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Trento per le spese dovute all’utilizzo dell’elicottero per “trasporti urgenti di donne gravide provenienti da Arco”;

il costo di ogni intervento di elisoccorso va da un minimo di 96 euro al minuto per il vecchio elicottero a un massimo di 140 euro a minuto per gli elicotteri di più recente acquisizione, con una durata media per intervento pari a 55 minuti; va precisato che di regola vengono utilizzati gli elicotteri nuovi e solo in caso di avaria o manutenzione degli stessi si ricorre all’altro mezzo;

altre Regioni hanno chiesto deroghe per punti nascita di cui la norma imponeva la chiusura: Emilia Romagna e Campania, ad esempio, hanno chiesto la deroga per tutti i punti nascita, motivando e rappresentando la necessità del mantenimento operativo viste le criticità e particolarità dei luoghi ove erano localizzati :-

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se il Ministro in epigrafe non ritenga di adottare tutte le misure possibili per prevedere una deroga per il ripristino dell’ attività del punto nascita di Arco, al fine di tutelare il bene primario della salute dei cittadini, soprattutto alla luce dell’inerzia della Provincia di Trento nella predisposizione della documentazione necessaria alla richiesta di deroga per i punti nascita di cui è stata chiesta la chiusura, Arco e Tione, deroga che gli interroganti ritengono dovrebbe essere concessa alla luce delle particolarità geografiche del bacino di utenza.

 

On. Vanessa Cattoi

On. Maurzio Fugatti

On. Diego Binelli

On. Stefania Segnana

On. Giulia Zanotelli

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