“Sabato a Trento verranno a parlare persone come Adriano Sofri, condannato come mandante, assieme a Giorgio Pietrostefani, dell’omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, avvenuto nel 1972.
Non si può continuare con una celebrazione del ’68 in maniera acritica, senza alcuna presenza di persone che possono spiegare in modo alternativo il pensiero sessantottino.
Siamo stufi dell’elogio puro e semplice del ’68: si riconosce certamente che delle battaglie abbiano portato dei benefici, ma nulla a oggi viene detto riguardo a tanto male fatto da personaggi quali quelli che facevano parte di Lotta Continua o delle Brigate Rosse. Si arriva persino ad invitarli ad eventi come se fossero veri e propri eroi.
È necessario revisionare certi eventi, fornendo una visione che non sia semplicemente propagandistica. A Trento purtroppo ancor’oggi si fa troppa celebrazione di certi eventi, senza guardarli in modo critico.
La nomina di Marcello Foa spero possa portare un cambiamento in merito. Le opinioni delle prossime generazioni devono essere libere da condizionamenti e sarà nostro compito riuscire in tale impresa”.
È quanto dichiarato questo pomeriggio girando un live dall’interno della facoltà di Sociologia di Trento da parte del Segretario Nazionale della Lega Trentino.