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AVV VALCANOVER * GARANTE DEI DETENUTI: « LETTERA AI CONSIGLIERI PROVINCIALI »

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16.52 - venerdì 12 aprile 2019

Lettera aperta ai consiglieri provinciali. Signor Presidente del Consiglio provinciale. Signore/i Presidenti dei Gruppi consiliari. Signore/i Consiglieri.

Ho presentato, in data 12 marzo 2019, la mia candidatura quale Garante dei detenuti per la Provincia autonoma di Trento.

La riporto di seguito per Vostra conoscenza (anche se – immagino – già ne siate a conoscenza).

“Se serve, anche per garantire la democrazia politica nel momento della scelta di candidati (e quindi per garantire il pluralismo nelle e delle candidature), offro alla valutazione del Consiglio provinciale (anche per non accettarlo, per respingerlo: ma anche questa è democrazia politica) il mio nome quale candidato per l’incarico di Garante dei Detenuti.

Nato a Trento il 30.06.56. avvocato penalista da quasi 30 anni. Patrocinatore in Cassazione e Corti superiori. Mi sono occupato e mi occupo anche di carcere.

Sono stato “fomentatore “della iniziativa trasposta in ordini del giorno del Consiglio della Provincia e della Regione, per istituire un autonomo provveditorato per le carceri per la Regione Trentino /Alto Adige- Sudtirol). Non conosco bene inglese. Un po’ meglio il tedesco.
Il mio progetto:

Lavorerei per tre mesi – rinunziando all’indennita’ ed allo scopo di dare parziale attuazione all’ art 9 della legge provinciale – per incardinare e dare sostanza al progetto del Provveditorato alle Carceri per il Trentino Alto Adige Sudtirol, autonomo e dislocato a Trento e/o Bolzano. Con competenza sulle case circondariali di Trento e di Bolzano.
Per la messa in cantiere ed il varo del Regolamento – che non c’è – del carcere di Trento.

Rimango a disposizione sottolineando che avrei preferito che venisse accolto il (petulante) richiamo alla applicazione di norme di trasparenza – per questa designazione. Quale quelle che prevedono – in altro campo – pubblicità nella richiesta di candidature per questi incarichi.
Fabio Valcanover.

Avvocato in Trento (In quanto tale – avvocato – non più incompatibile di altri. Anche se penalista)”

***

La mia candidatura – lo ribadisco – è presentata in funzione della volonta’ di contribuire a tracciare un percorso – in questa materia – attento e valorizzatore delle regole e capace di proporre contenuti di lavoro per il Garante, poiché la legge questo permette. Anzi: direi impone.

***

1) Per quanto concerne le regole – e quindi la procedura di individuazione dei candidati eligendi – ho chiesto (e chiedo con la mia candidatura) si tenesse (e si tenga) in considerazione:

1a) la possibilità di applicare in via analogica, il contenuto della legge provinciale 10 del 2010 al fine di rendere pubblica la notizia della apertura della procedura relativa al Garante, la richiesta delle candidature e la richiesta dei curricula.
Al fine di permettere – questa volta – l’esame per tempo delle candidature in un momento che garantisca la valutazione al meglio delle stesse. In maniera – forse – diversa da quanto è successo in passato (allego, al proposito un breve scritto di due anni fa, circa con cui osservavo qualche peculiarità del percorso intrapreso dal Consiglio …vedasi articolo del DOLOMITI del 26 settembre 2017).

1b) la necessita di una puntuale valutazione delle incompatibilità eventuali, incompatibilità disposte ex lege ed anche ex altro (con tutta la difficoltà nel accondiscendere con una strana procedura che dopo aver stabilito le incompatibilità con legge demandi ad altro organo od altro soggetto – non legislativo – la interpretazione autentica della legge o la individuazione di criteri aggiuntivi di incompatibilità. Vedasi al proposito, delibera Ufficio Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento n 68 d.d. 4.10.2017).
Incompatibilità derivanti dalle occupazioni ordinarie del candidato (io ad esempio potrei solo per tre mesi fare il Garante e l’avvocato, per motivi di carico professionale) (ancorché – come detto in premessa – rinunziando per quei tre mesi all’ indennità) Posta la difficoltà per l’espletamento dell’incarico a cui si verrebbe designati (ed eventualmente eletti).

1c) Ed in maniera da riportare nero su bianco – un nero su bianco poi messo a disposizione di qualsiasi eventuale futuro consultatore – le procedure ed i passaggi adottati.

1d) L’introduzione di un criterio di consultazione ufficiale di ordini professionali altri organismi volontari della avvocatura, eventualmente del mondo accademico (versus una consultazione ufficiosa e non formalizzata)

2) Per quanto concerne i contenuti ho scritto che i tre mesi dello svolgimento dell’incarico – ribadisco: accetterei solo un incarico a tempo – sarebbero da me principalmente impegnati nella “cantierizzazione” di due obiettivi: le iniziative per la creazione di un Provveditorato carcerario per la Regione Trentino Alto Adige – Sudtirol da un lato e quelle per il varo di un regolamento per la Casa circondariale di Trento.

2a) Come già scritto la questione del Provveditore è stata dal Consiglio provinciale affrontata contestualmente alla sessione legislativa che ha portato al varo della legge sul Garante. Affrontata e fatta propria con un impegno a muoversi nei confronti dei Parlamentari Trentini e dei membri della commissione dei 12. Lo stesso ha fatto il Consiglio regionale superando l’ostacolo della creazione – prevista in mozione – di una creazione eventuale di un organo regionale

2b) Per quanto concerne il regolamento della Casa circondariale – ma anche per il Provveditore – credo si possa cogliere l’occasione derivante dall’ arrivo della nuova Direttrice.

2c) L’una e l’altra questione sono a tutti gli effetti anche competenza del Garante, posto che la legge provinciale allo stesso attribuisce competenze chiare. Le ripropongo per come sono presenti nella legge stessa (art. 9 bis comma 3, legge istitutiva del Garante)

“Il garante dei diritti dei detenuti opera per contribuire a garantire, in conformità ai principi indicati negli articoli 2, 3 e 4 della Costituzione e nell’ambito delle materie di competenza provinciale, i diritti delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale. Il garante svolge la sua attività, in particolare, a favore delle persone presenti negli istituti penitenziari e di quelle soggette a misure alternative di detenzione o inserite in residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). Il garante promuove interventi, azioni e segnalazioni finalizzati ad assicurare, nel rispetto dell’ordinamento statale e dell’ordinamento penitenziario in particolare, l’effettivo esercizio dei diritti delle persone presenti negli istituti penitenziari, anche attraverso la promozione di protocolli d’intesa tra la Provincia e le amministrazioni statali competenti.”

 

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Nota conclusiva.

Per quanto possa ad alcuno sembrare bizzarra una candidatura a tempo, mi preme di sottolineare come non vi sia nessuna controindicazione ex lege.
Non solo.

Ma il carattere propositivo della stessa va rinvenuto anche in quanto ora affermo: e cioè nella mia disponibilità a vedere positivamente qualsiasi altra candidatura (e quindi nella mia disponibilità a ritirare la mia) se il/la candidato/a alternativo dichiarasse di farsi carico delle questioni sub 2) da me esposte.
Ulteriormente: Il Consiglio provinciale avrebbe titolo – ritengo – nella sessione dedicata al rinnovo dell’incarico, di esprimere un “voto” (ordine del giorno, mozione…) di squisita natura politica con il quale impegnare l’eligendo Garante a “cantierizzare” le questioni da me esposte sub 2).

 

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Fabio Valcanover

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